mercoledì 13 gennaio 2010

Dall’ossessione per Berlusconi a quella per il Paese

Non capisco. Negli ultimi mesi i media tradizionali (carta stampata, televisioni) hanno inseguito gli umori, e in particolare le stranezze (fan di Totò Riina, idolatri di Massimo Tartaglia, amici dei pedofili), della rete. A ogni evento seguiva la precisazione: “e su Facebook…”. Con vette paradossali come quelle toccate dal Corriere della Sera che, nel giorno dello spintone al Papa, segnalava i quattro iscritti al gruppo ”Susanna Maiolo ti devi vergognare” e i quindici membri di una pagina analoga.
Ebbene il giocattolo si deve essere, in qualche modo, rotto, se è vero che da settimane migliaia di utenti (di Facebook e non) si chiedono se aggressione a Silvio Berlusconi sia una montatura senza destare interesse (o quasi) neppure in quotidiani e telegiornali che solitamente non si lasciano sfuggire l’occasione di criminalizzare i social network o, più in generale, diffondere l’idea che la rete sia in mano ai sovversivi (parola di Gabriella Carlucci). Strano dunque che passi inosservato un gruppo con quasi seimila iscritti in cui si chiede di firmare un “esposto-denuncia” al Procuratore di Milano per “chiarire una questione di grandissima rilevanza sociale” e “definire con precisione l’idea di una grandissima messa in scena”. Il tutto con cinque dettagliatissime domande a corredo, come: “la quantità di moto dell’oggetto era tale da arrecare i danni dichiarati?”.


I complottisti sono in costante aumento, e continuano a darsi da fare. Alcuni membri del “Popolo Viola”, ad esempio, organizzano una campagna di affissioni uguale e contraria a quella del PDL di Basaglia. Altri frequentatori di Facebook chiedono addirittura una interrogazione parlamentare “per accertare la verità sulle lesioni subite dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a seguito dell’aggressione”. Per non parlare dei video che impazzano su YouTube.


Tra questi, quello di una televisione tedesca, che “suppone che l’aggressione a Berlusconi sia stata tutta una farsa”. Ne parla Sonia Alfano, europarlamentare dell’Idv, in un videoappello al Presidente della Repubblica in cui chiede a Napolitano di fare tutto il possibile per capire se “quello che dice la televisione tedesca ha solo un margine di realtà, perché se così fosse vorrebbe dire che qualcuno ci ha preso in giro in maniera veramente straordinaria, ma soprattutto ha preso in giro lei, Presidente. Noi abbiamo il diritto di sapere la verità, e di difendere la Costituzione da attacchi spietati”. Un merito, tuttavia, è già accertato: la televisione tedesca ha in ogni caso detto “quello che tanti pensano e nessuno ha il coraggio di dire”.
Ora mi chiedo: per quale motivo i media non si approfittano di questa ghiotta occasione per vendere l’idea che internet vada “regolamentato” e che Facebook debba essere “chiuso” (Emilio Fede)? Non che lo desideri, sia chiaro. Tuttavia è evidente la sproporzione tra il fuoco mediatico di cui fu vittima, ad esempio, Matteo Mezzadri, e il silenzio calato su questa assurda vicenda. Silenzio che, naturalmente, fa il gioco dei complottisti (“se non ne parlano è perché è tutta una montatura”).
Chiedo dunque a chi di dovere: rendete pubblico tutto il materiale che concerne la prognosi e le cure ricevute dal Presidente del Consiglio a seguito dell’aggressione. Soltanto a questo modo si potrà superare del tutto questa bruttissima pagina della nostra storia recente, che altrimenti continuerà ad esistere tra le maglie digitali dei sospetti. Soltanto a questo modo si potrà sostituire all’ossessione per Berlusconi quella, ben più salutare, per il bene del Paese.

pubblicato da Fabio Chiusi il 09/01/2010 su Il Nichilista

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