mercoledì 13 gennaio 2010

La corrente del "vatteneacagarismo"


Pare brutto, lo so, ma viene spontaneo proseguire nel nichilismo assoluto della nuova corrente del “vatteneacagarismo.” In effetti ci ho pensato ieri mentre sentivo le dichiarazioni telefoniche di brunetta, in merito al calo del potere d’acquisto degli stipendi italiani. Esso, forte della poltrona su cui poggia il culo, sosteneva che i dati ISTAT erano da leggersi in modo differente, quasi bizzarro, aggiungo io. Secondo il nulla facente anti fannulloni, infatti, in realtà ad averci rimesso sono stati i redditi medio alti, mentre i poveri col calo dell’inflazione hanno persino guadagnato. Certo – spiegava – chi ha perso il lavoro ha visto un calo delle sue entrate, ma nemmeno tutti dal momento che chi è in cassa integrazione percepisce il 90% dello stipendio, e quindi non si può lamentare.

Quindi, sì, confesso d’averlo mandato a cagare.

Ora, scorrendo un giornale on line, l’occhio mi è caduto su un’altra notizia: “il taglio delle seggiole degli enti locali, previsto con l’ultima finanziaria, slitterà all’anno prossimo.” La manovra avrebbe dovuto portare nelle casse dello stato, un risparmio di 213 milioni di euro. Si sa che in periodo pre elettorale non è bene scontentare nessuno, soprattutto quando abbiamo negri da sparare o da deportare, o quando si può promettere impunemente agli evasori fiscali, di abbassare le aliquote.

È un periodo fecondo per la corrente del “vatteneacagarismo”. Prende piede e si diffonde a macchia d’olio, ogni giorno, ognuno di noi, si sente sempre più libero di mandare giustamente a cagare qualcuno. Non farà certo Rivoluzione, ma aiuta a liberarsi di altre insane voglie.

Siamo o no lo stato che discuterà in Parlamento la “norma blocca processi”? Nemmeno Bokassa che pur non essendo comunista aveva il frigo zeppo di carne umana, aveva mai osato tanto. Persino lui, alla fine, si accontentò di un’amnistia, per tornare ad essere un uomo libero di morire di morte naturale. L’Italia farà meglio di una Repubblica delle banane. L’Italia riuscirà a depenalizzare – quasi – persino la corruzione, e non saranno solo le persone fisiche (tutte noi) ma anche quelle giuridiche a godere di tanta libertà. Se fossi il governo oserei di più, tanto l’italiota abbozza: “Perché non legalizzare gli appalti truccati?”

pubblicato il 12/01/2010 da Rita Pani su R-ESISTENZA

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