venerdì 16 ottobre 2009

Alla faccia della tolleranza zero, arriva l'indulto doppio

Quelli che sono andati al governo a suon di "tolleranza zero", "città più sicure" e amenità simili stanno preparando, per sé e per gli amici, un indultone, o meglio doppio indulto.

Certo, non lo chiameranno così, sarà trascurato dai media, ma il risultato di questo doppio provvedimento sarà quello di far uscire di cella circa ventunmila carcerati, il tutto ovviamente al fine di salvare premier e amici dalla giustizia.
Ecco quali sono i due provvedimenti:
  1. Prescrizione breve. Alfano e Ghedini l'hanno già messo su carta e il Governo pare intenzionato a farlo passare in forma di decreto (e quindi in vigore fin da subito), e sostanzialmente prevede che per i reati meno gravi, corruzione compresa, i tempi del processo devono essere brevi, altrimenti si “prescrive”, cioè si cancella sia il processo che il reato. Il problema non è tanto il solito, che è concepito per evitare i processi a un premier che non vuole sottostare alla giustizia (il che è grave comunque), ma perché questo scudo della “prescrizione breve”, una volta diventato legge, si estende a tutta l’amministrazione della giustizia (cancellando di fatto un sacco di processi)
  2. Nella legge per le carceri che il Governo sta per varare, è previsto che tutti i condannati a pene fino a 12 mesi, o con ancora 12 mesi di pena da scontare, escano di cella e scontino "la pena nella propria abitazione o in altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza, accoglienza”. Sapete quanti sono i carcerati in questa condizione? 21000. Mettono in libertà 21000 criminali, il 32% dei reclusi. Voilà il piano carceri... Chiamatelo "piano evasioni".
Chiudo citando:

Chiudiamo dunque la “tenaglia”, sommiamo gli effetti dei due provvedimenti: se accusato e rimandato a giudizio per reati con pene lievi il decreto del governo mi dà la possibilità di tirarla tanto a lungo con gli avvocati fino a far sbattere il processo contro la “prescrizione breve”. Insomma, in galera non ci vado se qualche soldo per pagarmi un buon avvocato ce l’ho. E, se in galera non ci vado, le carceri si riempiono molto al di sotto dell’attuale ritmo di 800 ingressi al mese. Se poi in galera ci sono finito, ma devo scontare solo un anno di reclusione o solo un anno di reclusione mi resta da scontare della pena complessiva, allora il “piano carceri” dalla galera mi fa uscire. E le carceri sovraffollate almeno un po’ si svuotano.
Come si vede, è la stessa logica dell’indulto che fece uscire di galera un terzo dei detenuti. Con un paio di differenze. Prima: il governo di centro destra non lo chiama indulto, comunica che costruisce galere così la gente si rassicura. Invece le galere le svuota perchè non può fare altrimenti, le galere letteralmente “scoppiano”. Seconda differenza:l’indulto per chi è dentro è raddoppiato da una sorta di indulto preventivo, quello appunto della prescrizione breve. Invenzione legislativa ad uso e consumo immediato del premier e del ceto politico ma buona anche per tutti i reati cosiddetti minori. Terza, ultima e meravigliosa differenza con l’indulto che fu: il governo i e partiti della tolleranza zero fanno l’indulto doppio. Che c’è di meraviglioso? Il fatto che lo facciano conservando l’immagine dei duri e cattivi contro i delinquenti.
Fonti:
Repubblica
BlitzQuotidiano
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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che skifo è mai questo, berlusconi fatti 10 anni di galera e non rompere il c...o

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