mercoledì 23 dicembre 2009

E’ giusto essere razzisti


Lo pensa il 20,7 per cento degli adolescenti italiani.

E’ il risultato drammatico del bombardamento mediatico prodotto dalla Lega e dal centro destra (e non sufficientemente osteggiato dal centro sinistra) ed è emerso dal rapporto annuale della Società Italiana di Pediatria. Venti adolescenti su cento giustificano il razzismo.
L’indagine si è svolta su un campione nazionale di 1.300 studenti delle scuole medie inferiori di età compresa tra 12 e 14 anni. Il 20,7 per cento dei ragazzi pensa che “in alcuni casi è giusto essere razzisti”, una percentuale che arriva al 27,6 tra chi passa più di tre ore al giorno su internet.
Lo studio ha anche comparato le risposte del campione nazionale e con quelle rilasciate da chi trascorre in Internet o alla Tv e gli scarti percentuali sono molto interessati.

Se, ad esempio, il 3,5 per cento del campione nazionale considera i bulli ‘in gamba’, questa percentuale sale al 5 tra chi passa più di tre ore davanti alla tv e al 10,6 tra chi trascorre più di tre ore in rete.
Il 64 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver assistito a fenomeni di bullismo, un dato in calo rispetto agli anni passati (75 per cento nel 2007), anche se bisognerebbe chiedersi se ciò sia dovuto ad una reale contrazione del fenomeno o ad una sorta di ‘assuefazione’. Il 41per cento dei giovani, mostrando una pericolosa tendenza all’omertà, ha aggiunto poi che se fosse vittima di violenze non lo direbbe ad un adulto.
Il rapporto ha anche evidenziato come un adolescente su tre, il 29,5 per cento, dichiari di fumare sigarette, una percentuale che sale al 43,2 tra coloro che navigano su Internet più di tre ore al giorno.
L’8 per cento dei giovani (nel 2007 era il 4,7 e nel 2008 il 6,4) ha dichiarato di fare uso di cannabis, mentre tra chi si collega alla rete la percentuale sale al 15,6. Il 5 per cento dei ragazzi intervistati ha amici che hanno fatto uso di ecstasy, anche se solo lo 0,3  ha ammesso di averne fatto uso personalmente e il 9,1 per cento ha amici che hanno provato la cocaina. Infine, il 40 per cento beve vino, il 50 birra, e il 22,4 liquori. Il 13,3 per cento si è ubriacato almeno una volta.
I dati mostrano nel loro complesso i limiti di una gioventù piena di pregiudizi, nella quale il razzismo raggiunge percentuali altissime e l’atteggiamento verso la violenza una quasi sconsolata subalternità.
La responsabilità dei media è solo parziale, tuttavia, perchè attraverso i sistemi di comunicazione di massa vengono amplificati messaggi culturali che hanno una precisa genesi politica.
I risultati della ricerca impongono una riflessione profonda sullo stato del Paese e richiedono strategie immediate per limitare i danni che xenofobia, razzismo e subalternità possono produrre non solo nel presente, ma specialmente in futuro.
C’è da dubitare, tuttavia, che il Palazzo sappia occuparsi del problema.

via Inviato Speciale

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