Ieri si faceva il caso – casuale, appunto – di un sito omofobo.
Ma se uno oggi ha voglia di farsi un giro su Facebook forse non troverà più le pagine che hanno causato tanto sdegno subito dopo l’aggressione del Duomo: in compenso Uccidiamo Bassolino è ancora lì bel tranquillo, accanto a Uccidiamo Spaccarotella, Uccidiamo Prodi, Uccidiamo Marrazzo, Uccidiamo Bossi, mentre è ricomparso anche un Uccidiamo Berluskoni (con il kappa), qualche nuovo gruppo filo Tartaglia e anche uno straordinario Odio Tartaglia, particolarmente paradossale perché incitando all’odio si autodefinisce un gruppo «contro la follia dell’odio».
Insomma, caro Maroni, mi sa che sarà un casino andarli a prendere tutti casa per casa, i siti e i gruppi inappropriati. Mi chiedo – di nuovo – in quali spaventosi rischi di arbitrio si rischi di perdersi: ad esempio, Odio Tartaglia che però si schiera contro l’odio è un gruppo per l’odio o contro l’odio? E Uccidiamo Balotelli è un coretto goliardico o una banda di aspiranti killer?
Temo che Maroni e i suoi – se davvero si incaponiranno nella storia dei filtri e delle sanzioni – finiranno in un casino senza fine.
Qualche giorno fa Stella parlava della censura sul Web come dello scoiattolo Scrat, che chiude un buco mentre se ne apre un altro. Ma forse il problema vero sarà capire con quali criteri Scrat sceglierà i buchi da tappare.
Auguri.
via Piovono Rane
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