lunedì 7 dicembre 2009

Report ritrova il “tesoro” di Tanzi


A cosa deve tendere un servizio pubblico, in special modo quello radiotelevisivo? A soddisfare le diverse esigenze dell’opinione pubblica, ad aiutarla a districarsi nella matassa ingarbugliata della società reale, della politica, dell’economia, ad arricchirne le potenzialità culturali, a tutelarla dagli intrighi e dalle prepotenze del potere in tutte le sue manifestazioni possibili (governo, partiti, magistratura, istituzioni, forze dell’ordine, imprenditori e finanza, ecc…).
Quando ciò accade e viene pubblicamente riconosciuto da uno dei “poteri” dello Stato, ecco allora che è doveroso prenderne atto, anche perché rafforza proprio l’idea stessa della necessità di un Servizio pubblico libero, autonomo, “superpartes”, “cane da guardia” del sistema.
L’inchiesta di domenica scorsa di Report, a cura di Milena Gabbanelli, su Raitre, realizzata da quell’eccellente professionista di Sigfrido Ranucci ( passato dal TG3 a Rainews 24, prima di approdare a Report), ha svelato l’ultima bugia mediatica e processuale di Calisto Tanzi, il patron della Parmalat, il responsabile (secondo i giudici) dell’enorme crac finanziario e industriale che ha mandato sul lastrico decine di migliaia di risparmiatori, oltre che minare l’impero industriale, poi rimesso in piedi dall’opera di commissariamento del capace “risanatore” Enrico Bondi (si consiglia di consultare Wikipedia alla voce “Crac Parmalat” *).
Ranucci si era interessato della vicenda già in precedenza, il 28 ottobre del 2007, sempre su Report con l’inchiesta “BuconeroSPA”, ma questa volta è andato oltre per svelare che Tanzi, grazie alle sue amicizie personali, era riuscito a “nascondere” ai giudici e alla Guardia di Finanza un “Tesoro” inestimabile in quadri d’autore.
Oggi il Procuratore capo di Parma ha pubblicamente elogiato Report per il suo “scoop”, grazie al quale sono iniziate le intercettazioni telefoniche (quelle che il governo Berlusconi vorrebbe abolire per la stragrande maggioranza dei reati), giusto in tempo per bloccare la vendita ai “nuovi ricchi” russi di quadri valutati sui 100 milioni di euro, nonostante Tanzi avesse negato che queste opere d’arte fossero ancora in suo possesso. Certo, venivano custodite in tre ville di amici e parenti!
Da Articolo 21 un grande ringraziamento a Sigfrido Ranucci e a Report, programma tra quelli indicati da Berlusconi come trasmissioni da abolire, perché danneggerebbero l’operato del suo governo, la sua persona e infangherebbero la reputazione dell’Italia intera.
Ma questo è invece il Servizio pubblico RAI, che il conglomerato politico-affaristico che sta la governo vorrebbe drasticamente ridimensionare, in virtù dei conflitti di interessi che determinano qualsiasi decisione sia in campo mediatico, sia in quello economico-finanziario, pur di compiacere i voleri del Patriarca di Arcore.
Ora, la speranza è che i partiti di opposizione e i loro rappresentanti nella Commissione di Vigilanza e nel Consiglio di amministrazione della RAI (compreso il presidente Garimberti) facciano sentire la loro voce non solo per bloccare ogni tentativo dei “berluscones” di epurare le menti libere in RAI e di ridurre l’azienda di Sevizio pubblico a network di serie “B”, ma anche per rilanciare una produzione informativa di approfondimento che non guardi in faccia e nessuno, proprio in nome di un pluralismo e di una libertà sanciti dall’articolo 21 della Costituzione e in più occasioni ribadito da presidenti della Repubblica come, Scalfaro e Ciampi, prima, e Napolitano, poi.
E perché no! Magari premiando pubblicamente Report e i suoi autori come esempi di giornalismo libero, indipendente e al servizio del bene pubblico.

via Articolo21

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