La Commissione Ue, ritiene “inaccettabile il blocco o il filtraggio di contenuti internet” e ha chiesto oggi alla Cina di bloccare l’applicazione del filtro Green Dam, il software che le autorità cinesi ritengono necessario per proteggere i giovani dai siti pornografici.
«La Commissione difende sempre la libertà di espressione e il pluralismo dei media, e l’insistenza della Cina nella volontà di installare il filtro Green Dam ai nuovi pc dimostra ancora una volta che in Cina vige la censura».
Lo scopo di questo filtro – dice un portavoce della Commissione Ue – «è chiaramente di censurare internet e limitare la libertà di espressione, contrariamente a quanto dicono le autorità cinesi».
La Cina, aggiunge, «non può competere con le altre potenze mondiali solo sul piano economico, ma deve prestare attenzione anche alla libertà di espressione».
Bruxelles chiede quindi che Pechino rimandi la decisione di installare il filtro Green Dam e chiede sia organizzato un incontro a livello tecnico tra autorità Ue e cinesi per cercare di chiarire la situazione.
Ora delle due l’una: o queste posizioni sono sincere e vanno applicate innanzitutto ai Paesi membri della Ue, oppure sono soltanto l’ipocrita tentativo di fare il sollettico a un gigante dell’economia mondale.
Temo lo scopriremo presto.
via Piovono Rane
***
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento