Quali affari abbiano portato il tizio del consiglio a far visita a Lukashenko lo spiegava farina, nome in codice Betulla, giornalista radiato dall’albo, agente segreto de noantri, sul giornale dei dossier segreti e dei volantini delle BR autoprodotti di proprietà del tizio criminale del consiglio, di ieri: “Nuove e memorabili rivelazioni del KGB in merito ai comunisti.” Se già ci aveva fatto ridere immaginare Prodi con impermeabile e occhiali da sole, avvolto nelle fumose nebbie di una città qualunque, intento a spiare chissà quali accadimenti nascosto da un giornale con due buchi, prepariamoci a queste nuove rivelazioni. Non escludo che sia ora il tempo Napolitano – il migliorista amico degli USA – che con tutti i capelli in testa e i calzoni corti, dà ordini in russo mentre si massacrano gli eroici alpini italiani rinchiusi nelle carceri siberiane, e si catechizzano al comunismo da riportare a casa.
Sembra satira, ma non lo è. In effetti dovremmo tenerci pronti anche allo scandalo sessuale riguardante Gianfranco Fini, già promesso e poi accantonato, sempre dallo stesso organo di propaganda del governo. Roba vecchia dicono, ma sempre attuale. Se vogliamo anche più attuale della piccola speranza di una ripresa economica che ci hanno dato gli ultimi tre morti ammazzati e tre feriti gravi dal lavoro, degli ultimi due giorni.
Il problema è che la prima settimana di Dicembre si rivela incalzante per i problemi reali dell’Italia, e il governo del fare lavora meglio quando è sotto pressione. È iniziata con le dichiarazioni rubate a Fini con un microfono dimenticato aperto, e proseguiranno con due “days” di pericolosa gravità: il 4 lo Spatuzza Day, e il 5 il No b Day. Happy Days.
Si dimetterà il 6 allora? No. Dal 6 si inizieranno a minare ancora di più le istituzioni italiane, già belle che traballanti. Magari molto verrà dai fantomatici archivi generosamente offerti in dono da Lukashenko, (quanto abbiamo sborsato alla Bielorussia per la complicità in questa ennesima farsa?) il pericolo comunista tornerà ad inondare le case degli italioti informati dai servi del potere, ma non escludo anche che si torni a parlare delle abitudini fasciste di Gianfranco Fini, magari scoperto mentre amoreggiava con una profuga abissina di 87 anni, mentre canta “Faccetta nera”. Le connivenze con i catto/islamici/comunisti per la rivoluzione di Stalin & Allah, e soprattutto “la certa, anche se piccola, ma comunque attiva, parte della magistratura di sinistra”, faranno il resto.
Tutto resterà fermo nel vorticoso movimento del nulla.
via R-ESISTENZA
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giovedì 3 dicembre 2009
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