
La prossima risposta attesa, a questo punto, è quella della Corte costituzionale, a cui saranno trasmessi gli atti. Cocco ha motivato la sua decisione con una lunga ordinanza, in cui spiega in quali punti, secondo lui, la legge che ha istituito il reato di clandestinità è in contrasto con la Costituzione.
Tra gli elementi toccati da Cocco, c’è la disparità di trattamento che la legge porta nei confronti degli stranieri già presenti sul territorio italiano prima dell’entrata in vigore del nuovo reato. Loro si vengono a trovare in condizioni di illegalita’ per una situazione pregressa e non possono essere trattati allo stesso modo degli stranieri che entrano in Italia successivamente all’8 agosto 2009, dunque consapevoli che l’azione che stanno compiendo è un reato penale. A maggior ragione perché, ha obiettato Cocco, la legge non ha previsto la possibilità, per gli stranieri che ne facciano richiesta, di chiedere di allontanarsi volontariamente dall’Italia per non essere colti in fallo.
via Repubblica
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