martedì 27 ottobre 2009

Il tg non lo dice, ma la moglie di Mastella è stata rinviata a giudizio



Ieri sera il tg ha taciuto sul rinvio a giudizio della moglie di Mastella. Penso sia diritto/dovere informarvi.

Sono passati solo 4 giorni dall’uscita di Clemente durante l’apposita conferenza stampa: «Abbiamo le mani pulite». Eccovelo qui il candore degli organi prensili dei Mastellas. La giustizia ad orologeria ha fatto il suo corso, svelando la candidezza della famiglia: Sandra viene rinviata a giudizio per tentativo di concussione. La richiesta, si badi bene, non si riferisce ai fatti della settimana scorsa, ma quelli portati alla luce della ribalta nel gennaio dell’anno scorso, quando la procura di Santa Maria Capua Vetere dispose per l’allora presidente del consiglio regionale campano gli arresti domiciliari.

Non vi viene in mente niente? Si tratta della famosa inchiesta che, secondo i benpensanti che infangano le notizie edulcorandole, avrebbe mandato a casa senza alcun motivo il governo Prodi. Quanto volte ci siamo sentiti ripetere che quell’indagine era una persecuzione delle toghe contro la sacra famiglia ceppalonica? Che non c’era niente di vero? Che Prodi era caduto per volere dei pm che hanno mandato a casa il governo sovvertendo il voto popolare? Le stesse bufale vengono ripetute ancora oggi da svariati esponenti del centrodestra (i soliti Cicchitto, Gasparri, Bocchino, Quagliariello e compagnia cantante) per provare a rendere complice nella riforma della giustizia tutto il centrosinistra. «Anche voi siete caduti per colpa delle toghe, dunque dovete appoggiare i nostri desideri»: è questo che continuiamo a sentire ripetere dai pappagalli di Berlusconi.

Bene: oggi, dopo i pm di Santa Maria Capua Vetere e dopo i pm di Napoli che ne hanno ereditato l’indagine confermandola in tutti i suoi punti, anche un altro giudice (il gup) ha convalidato la sussistenza delle ipotesi di reato, accettando la richiesta della procura e ordinando ufficialmente il rinvio a giudizio.

Sandra raggiunge così il marito, anch’egli rinviato a giudizio nella stessa inchiesta, posizione però congelata al momento dalla provvidenziale elezione a eurodeputato tramite l’amico Silvio che, vociferano i soliti giustizialisti che infestano l’Italia, lo avrebbe così ricompensato per aver fatto cadere Prodi. Mastella infatti, in pieno stile italiano, usufruisce dell’immunità parlamentare. Ovviamente questo ci fa fare una grande figura in giro per il mondo, come potete ben immaginare...

Chiudiamo con alcune perle di saggezza sfoderate dal marito della rinviata a giudizio:
«L’etica non la si proclama con i megafoni, ma la si testimonia con la quotidianità. Ed è quello che mi sforzo di fare ogni giorno. La mia cultura e la mia formazione religiosa mi hanno sempre fatto pensare che se facciamo qualcosa per i più deboli, allora abbiamo fatto bene per l’intera società» (28/07/06);
«Se l’Udc pensa che io mi dimetta dal governo vuol dire che non hanno capito la mia idea politica» (04/12/06);
«Pietro Fuda è stato il vendicatore di tanti amministratori pubblici costretti da una legge iniqua a non beneficiare di una prescrizione per un reato contabile. I ladri sì e i sindaci no! Cose da pazzi. Tantissimi amministratori pubblici ci chiedono il riequilibrio di questa ingiustizia. Non si può essere rei a vita» (03/01/07);
«Più passa il tempo, più Craxi si rivela un grande maestro della politica. Non vedo motivi per non dedicargli una via in Italia. I reati di finanziamento illecito di cui era accusato erano reati di un'intera classe politica e oggi sarebbero prescritti» (20/01/07);
«A farmi entrare alla Rai fu De Mita. Tre giorni di sciopero contro la mia assunzione. Ai colleghi replicai soltanto: e voi invece siete entrati per concorso!» (da La Casta, p. 112);
«Non so se siamo pagati troppo, probabilmente un po’ meno del giusto» (03/10/07);
«A Prodi dico che dal mio gruppo non arriverà nessuno sgarbo. Siamo politici leali» (05/10/07);
«Tutto ciò che emerge al di fuori di un aspetto che non ha rilevanza penale secondo me è ingiusto e sbagliato» (22/11/07);
«Una diaria di 290 euro! ‘Sta miseria. Non ci si sta dentro. Questi non sanno cosa si prende al Parlamento italiano. Si prende meno che in Italia» (15/07/09).

via Bile

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