domenica 18 ottobre 2009

La mafia si è infiltrata nei lavori di ricostruzione dell'Abruzzo


Fa rabbrividire quanto emerge dal rapporto consegnato recentemente dagli uomini della Dia al Procuratore capo dell’Aquila Alfredo Rossini: la mafia è riuscita ad infiltrasi anche nei lavori di ricostruzione dell’Abruzzo.

Infatti, quando ieri una delegazione della Commissione parlamentare antimafia presieduta da Giuseppe Pisanu si è presentata in città non ha potuto fare altro che confermare “alcune irregolarità” nei cantieri abruzzesi, sottolineando la necessità di effettuare “verifiche costanti su chi ha ottenuto i lavori”. Il riferimento è alle ditte appaltatrici del progetto C.a.s.e. (che sta per Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili) alle quali è stato revocato il certificato antimafia. Sotto i riflettori è finita l’Igc, Impresa Generale Costruzioni di Gela, riconducibile alla famiglia dei Rinzivillo, vicini al capomafia di Cosa Nostra Piddu Madonia.
(...) Quando il 4 ottobre scorso all’Igc è stata revocata l’autorizzazione l’azienda aveva già fatto parecchi lavori ed era in procinto di ricevere altre commesse dal Consorzio Edimal. L’impresa tra l’altro aveva vinto appalti pubblici delle grandi opere come la nuova metropolitana “M5” di Milano, la Tav nella tratta Parma-Reggio Emilia, i lavori per due gallerie dell’autostrada Catania -Siracusa.  All’inizio di settembre è stata cancellata dall’elenco di sedici imprese ammesse ai lavori di ricostruzione anche la ditta “Fontana costruzioni spa” che aveva rapporti con la famiglia di Michele e Pasquale Zagaria della famiglia dei casalesi. Sempre a settembre il prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli ha ritirato preventivamente il certificato antimafia all’impresa “Di Marco srl” di Carsoli che aveva vinto il primo subappalto per la costruzione dell’Aquila. Amministratore unico della società è Dante Di Marco, socio fondatore anche di un’altra impresa con Achille Ricci arrestato per aver riciclato una parte dei soldi di Don Vito Ciancimino in un villaggio turistico a Tagliacozzo. 
Offro anche un altro spunto in merito, e vi indico un post di una blogger aquilana (che nel terremoto ha perso tutto) e che qualche settimana fa si faceva due domande su cosa stesse succedendo a L'Aquila. 

 FONTI:
AntiMafiaDuemila
Miss Kappa


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