martedì 27 ottobre 2009

Pronto Piero? Sono Silvio...


P: Silvio chi?

S: il presidente del Milan, del consiglio, del fan club emmenomalechesilviociè, ma ti chiamo in qualità di proprietario della Mondadori …

P: buongiorno presidente, dimmi…

S: senti, i miei giornali mi informano che gira un video su di te, in compagnia di un paio di nerboruti e tettoruti transessuali… l’ho visto, mi sono anche eccitato, ma ho deciso di non pubblicarlo perché non vorrei buttartelo al culo…

P: peccato…

No, non è andata così la telefonata tra i due Presidenti, ma è così che mi piace immaginarla, perché almeno avrebbe un senso, nella storia della Repubblica italiana. Un altro piccolo spaccato della storia democratica d’Italia, che si sta scrivendo per un pubblico adulto, in cui il proprietario dei giornali di gossip, ma anche presidente del consiglio, chiama il presidente di una Regione non per esortarlo a recarsi prima dai magistrati e poi dimettersi, ma di recarsi a Milano a pagare il pizzo.

Qualcuno oggi tenta di disegnare su Berlusconi l’abito del buon padre di famiglia, o quello della brava persona che di fronte ad una vicenda di cui lui ben conosce i risvolti, non approfitta per infliggere il colpo finale al nemico, ma anzi gli tende la mano. Invece il vestito che realmente indossa, questo losco figuro, uso al malaffare, è il solito di sempre: quello di chi non solo non ha il minimo senso dello stato e della legalità, ma nemmeno ne conosce il significato. Conferma semmai quello che tutti già da un pezzo sappiamo, ossia che c’è chi non è soggetto alle leggi dello stato, ma uso ad applicare per sé stesso le regole non scritte simili a quelle di “un’onorata società”.

via R-ESISTENZA

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1 commenti:

Anonimo ha detto...

che tutti ma dico tutti i nostri politici andassero a farsi fottere!! con tutti i privilegi che hanno, si permettono di sperperare i nostri soldi nella maniera peggiore, non hanno rispetto per noi elettori. che schifo!!

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