È fatto incontrovertibile che perfino Repubblica, come tutti gli altri media, stia sostanzialmente ignorando Ignazio Marino come candidato alla segreteria del Partito Democratico.
Eugenio Scalfari lo ha completamente ignorato nel fondo dedicato alle primarie del PD. Ma Marino fino a prova contraria ha gli stessi diritti degli altri due a far conoscere il suo programma agli elettori del centrosinistra: tanto più, aggiungerei a puro titolo personale, visto che è l'unico ad avere un programma politico degno di questo nome.
Vi inoltro quindi una mail ricevuta dal gruppo su Facebook Marino ignorato da Repubblica: 5 domande per Ezio Mauro, che riporta a sua volta la rimostranza di un lettore di Repubblica:
Andando avanti negli anni mi accorgo che la memoria non è più quella di una volta. La stessa cosa credo stia capitando a Scalfari. Nel suo editoriale di domenica si è dimenticato, nell'ordine, di: menzionare il terzo candidato, "l'incomodo" Ignazio Marino; di fare un minimo accenno al confronto televisivo tra i tre candidati avvenuto solo l'altro ieri, che ha appassionato centinaia di migliaia tra iscritti e simpatizzanti del PD ed a cui tutti i media hanno dato ampio risalto, risalto riscontrato anche nel mondo del web; di ricordare altresì che dopo il confronto le opinioni favorevoli a Marino, alle sue tesi, alla sua esposizione, sono state la maggioranza.
Ma non solo questo. Scalfari ha anche passato sotto silenzio che la sua proposta di chiudere la competizione delle Primarie col voto che si registrerà il 25 ottobre non è stata affatto accolta dal sen. Marino, che l'ha anzi respinta con vigore e non ha peraltro riportato il motivo fondamentale di quel rifiuto, nient'affatto trascurabile: "le regole vanno osservate". Quella proposta ha trovato l'approvazione di chi poteva trarne vantaggio nella competizione e Scalfari avrebbe fatto bene, in nome dell'obbiettività, a riconoscerlo.
Infine, nella conclusione si dichiara la sostanziale convergenza di tutti i candidati su alcuni temi - mentre invece sussistono divergenze solo apparentemente di lieve entità - sorvolando disinvoltamente su altri argomenti che, sia nelle discussioni avvenute negli ambienti del partito democratico come nei commenti di numerosi ed autorevoli opinionisti e politologi, hanno fatto e fanno la differenza tra la posizione del sen. Marino e quella degli altri due candidati.
Dire che sono deluso è poco. Mi sfugge, tuttavia, il motivo per cui Scalfari e Repubblica osteggiano Marino in modo così plateale, riducendo ai minimi termini il suo ruolo nella corsa per la segreteria del partito democratico: non è per questo atteggiamento ormai dichiaratamente avverso che ho partecipato alla manifestazione del 3 ottobre a Roma.
Libertà di informazione vuol anche dire informazione corretta e soprattutto completa, senza dimenticanze ed omissioni. O sbaglio?
Cordiali saluti.
Piero Filotico***
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