Niente telecamere, niente servizi su ordinazione, niente Porta a Porta in edizione speciale che spazza via tutte le altre trasmissioni per far posto a Berlusconi che racconta quanto è bravo, unico al mondo, a dare casa ai terremotati abruzzesi in tempi così rapidi. Una bugia grande come una casa, è proprio il caso di dire. All' Aquila, infatti, sotto le tende ci sono quasi settemila persone.
La notte la temperatura scende sotto zero, ieri meno quattro gradi. Nei paesi si va anche oltre. Le stufette elettriche fanno quello che possono. Poco, ben poco. Ci sono ancora una sessantina di tendopoli. Non fanno più notizia. Rivediamo, allora, l'abbondanza di informazioni sui telegiornali pubblici e o privati, sui quotidiani berlusconiani e su quelli “ indipendenti” in occasione della consegna delle case.
Gli aggettivi per incensare il presidente del Consiglio si sprecano. Senza pudore gli scribacchini aggregati alla Banda Berluscotti intervistano terremotati dell'Aquila quelli che per primi entrano in una casa . Li fanno sfilare, li riprendono nella loro felicità. Berlusconi e il suo “socio” Guido Bertolaso hanno fatto trovare perfino il frigorifero pieno. Arredate di tutto punto, tutti elementi di prima qualità, fa notare il capo del governo, mentre le telecamere indugiano sui vari ambienti, la cucina con gli armadietti ripieni di piatti, pentole, posate, tutte roba di prima qualità, continua la litania di Berlusconi, quasi fosse un piazzista che deve collocare la sua merce.
Naturalmente non dice che quelle case le ha donate la Provincia di Trento, amministrata dal centro inistra. Così come è naturale che il presidente di quella Provincia non venga invitato a partecipare alla trasmissione. Se vuole si accomodi fra il pubblico. C'è il sindaco dell'Aquila, Cialente, che tenta di introdurre i veri problemi da affrontare, subito, perché poi verrà il freddo. Gli si toglie gentilmente la parola perché giorno di festa. Si fanno parlare “esperti” che inneggiano ad un record mondiale in merito alla costruzione di case provvisorie , di un miracolo effettuato da San Silvio, santo subito e dall'arcangelo Guido che lo tutela. Facce felici di persone che ritrovano la loro intimità, escono dalla tende.
Tutti usciranno, tutti avranno una casa. E' passato poco tempo e la realtà è molto cruda, drammatica. Ma le telecamere non arrivano, gli inviti non vengono inviati, L'Aquila, l'Abruzzo, le migliaia di terremotati sono come desaparecidos. Anzi, quasi quasi, magari senza dirlo apertamente, si dà loro la colpa se vivono a rischio congelamento. Si fa capire che potrebbero andare negli alberghi, visto che la stagione estiva è conclusa, raggiungere gli oltre venticinquemila aquilani che vivono negli hotel, nelle pensioni. Testardi questi abruzzesi che hanno lavoro all'Aquila e non vogliono perderlo, che vogliono continuare a mandare i figli a scuola non a Pescara o nelle altre località marine. Gli anziani in particolare vogliono restare dove hanno trascorso tutta la loro vita. A Piazza d'Armi, dove la tendopoli è stata smontata, ci sono una ventina di famiglie, anziani appunto, che non se ne vogliono andare in un albergo lontano. Affrontano il gelo, il fango si augurano che non arrivi subito la neve.
Ci viene da pensare a quanti consigli vengono dati, in primo luogo proprio agli anziani sul come evitare l'influenza, quella normale e quella che non si sa più cosa sia. Gli anziani abruzzesi evidentemente sono esclusi, quasi che la miglior cura sia quella del freddo Non si pensa neppure lontanamente a dare inizio ai lavoro di ricostruzione dei centri storici dell'Aquila e degli altri paesi. Non è ancora possibile far partire le ristrutturazioni delle case delle fasce A, B e C. Dopo le “feste” berlusconiane, con orchestra Bertolaso, ora tutti i nodi vengono al pettine. Gli enti locali hanno visto svuotati i loro poteri di intervento. Tutto è stato affidato a questo signore che si presenta sempre in tuta, forse si mette l'abito della domenica solo per partecipare, così si dice agli incontri ravvicinati a Villa Grazioli. Siamo al fallimento. C'è da sperare che gli enti locali, Comune e Provincia dell'Aquila in primo luogo, la Regione, si rimbocchino le maniche e intervengano con provvedimenti d'urgenza. Le case su ruote possono essere rapidamente montate facendo tirare un respiro di sollievo a tante famiglie. Farebbe piacere, infine ascoltare l'opinione del giornalista Augusto Minzolini, direttore del Tg1, che ha rivendicato, appunto, la “libertà di opinione.” Ma siamo certi che questa nostra curiosità non sarà soddisfatta. Non a caso Berlusconi lo ha insediato al telegiornale di maggior ascolto della Rai.
via Dazebao
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