sabato 17 ottobre 2009

L'identità cristiana di Zaia

Cerchiamo di capirlo per una buona volta, e mettiamoci una pietra sopra: siamo uno stato laico. C’è ancora bisogno di dirlo? Basta, basta con queste stanche polemiche sterili e stupide su quale religione debba prevalere a scuola, quale vada imposta e per quali motivi. Basta.
Si continua a rimanere sullo stesso, sbagliato, binario: bisogna insegnare il cattolicesimo o aprirsi anche ad altre culture? Perché se insegniamo il cattolicesimo effettivamente imponiamo la nostra confessioni agli altri (atei e di altre confessioni), se invece insegniamo anche le altre religioni ci ritroviamo i mujaheddin in casa. Dio Santo, siamo nel 2010!

Possibile che non sia chiaro a nessuno che non si insegnano le religioni? Non è che se fai cinque anni di catechismo diventi cattolico: lo svuotamento delle parrocchie dopo la cresima ne è un valido e chiaro esempio! A Dio ci si avvicina col cuore, non con lo studio imposto. Per chi ci crede.
Quella che bisogna conoscere è la storia delle religioni, almeno di quelle principali. L’ora di religione nelle scuole va concepita esclusivamente come “Io vi spiego la storia delle religioni, tutte allo stesso modo e nella stessa misura, così vi fate un’idea di quando avvenne l’esodo, chi era Gesù Cristo, cosa rappresenta un imam e come pregano gli indù. Poi se volete pregare ve ne andate nel luogo giusto per farlo: in chiesa, in moschea o dove desiderate. Punto.

E invece no. Da una parte abbiamo Adolfo Urso, che fa il finiano open-mind (quella minoranza di ex fascisti che ora ricoprirebbero la parte degli intellettuali liberali), e che propone l’ora di islam per i ragazzi musulmani; dall’altra abbiamo Zaia che rilancia
«L’ora di religione cattolica obbligatoria per i musulmani nelle nostre scuole serve a far capire a loro perchè noi siamo così - spiega Zaia - e quali sono i risultati del cristianesimo e cattolicesimo profondamente radicati nella nostra società. L’ora di religione islamica? Usando il linguaggio rugbystico, la proposta di Urso è una 'mischia al centro'. Il vero tema è obbligare gli islamici a studiare la nostra religione». «Non è un processo di evengelizzazione - sostiene il ministro della Lega - ma di conoscenza e consapevolezza della nostra religione».

Sì Zaia, così il bimbo immigrato avrà sicuramente le idee più chiare su dove avete trovato il rispetto verso le altre religioni (come le incursioni profanatorie dei leghisti contro le comunità islamiche, con tanto di maiale – e questa volta non si intende Borghezio), il rispetto della donna (come quello serbato dal vostro alleato Silvio Berlusconi nei confronti delle donne), la solidarietà verso le persone meno fortunate e tutte quelle amenità che sicuramente avete ereditato dalla religione cristiana e che applicate tutti i santi giorni…

FONTI
Corriere 1 - 2

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