domenica 13 dicembre 2009

Matteoli e le teorie sul consumo di carburante


Il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli ha proposto di aumentare i limiti di velocità nelle autostrade dagli attuali 130 a 150 km all’ora, nei tratti autostradali a tre corsie e dove c’è il tutor. Una proposta che ha suscitato molte polemiche ed accuse. In questo modo aumenterebbe il consumo di carburante, che peserebbe sulla bolletta petrolifera e che causerebbe quindi l’aumento delle emissioni di CO2 e quindi dell’inquinamento.



Ma Altero Matteoli non è uno sprovveduto. E’ uno che sa il fatto suo. Uno che ha studiato, come ricordano i suoi vecchi compagni della scuola elementare. Così, durante la trasmissione radiofonica Radio Anch’io, rispondendo ad un ascoltatore che sosteneva che “con i limiti a 150 km/h si consuma e si inquina di più”, il ministro ha spiegato che le cose non stanno così: “Sì è vero quando le auto vanno più forte consumano di più, ma impiegano anche  meno tempo e quindi  stanno anche meno in strada: c’è un vantaggio anche per l’inquinamento“.

La teoria del ministro sembra perfetta. Il consumo di carburante quindi dipenderebbe dal tempo di percorrenza: se si va a 100 all’ora, per fare 100 km ci vuole un’ora. Se si va a 150 km all’ora, bastano 40 minuti. Meno tempo sulla strada, meno consumo di carburante. Eppure, se si sfoglia una qualsiasi rivista di automobili dal barbiere o dal dentista, sembrerebbe che per fare 100 km se si va a 100 all’ora il consumo di carburante è di 5 litri , se si va a 130 si consumano 8 litri per 100 km. Se si va a 150 ci vorrebbero 10 litri per 100 km. Secondo queste riviste, il consumo di carburante dipenderebbe dalla velocità di percorrenza.

Chissà chi ha ragione. Alcuni compagni di scuola delle elementari ricordano che il ministro Matteoli, quando la maestra gli chiedeva se pesa più un chilo di paglia o un chilo di piombo, rispondeva prontamente: “Ma è ovvio: un chilo di piombo!” E poi piangeva e si lamentava per il 4 che si ritrovava in pagella, frutto dell’ostilità della maestra (sospetta comunista) per il piccolo Altero.

E’ proprio vero: le riviste di automobili sono tutte in mano ai comunisti. Come le maestre delle elementari.

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