domenica 13 dicembre 2009

Previti e quei 17 milioni pagati per evitare l’accusa di riciclaggio


Era il 1993 e, secondo una sentenza di Cassazione, l’allora avvocato (da poco radiato dall’albo) Cesare Previti mediò affinché nel caso Imi-Sir venisse punito l’istituto Imi a vantaggio del petroliere Rovelli. Il quale venne risarcito di 1000 miliardi di vecchie lire – una cifra astronomica e inedita per la storia giudiziaria italiana. In seguito, nel 2006, Previti (ex ministro e parlamentare in quota Forza Italia) con l’ex giudice Metta e gli (ex) avvocati Pacifico e Acampora, protagonisti e condannati per il lodo Mondadori, comprato a favore di Berlusconi e in sfavore della Cir di Debenedetti, vennero condannati in primo e secondo grado a sei anni per corruzione.


Ebbene, qualche giorno fa l’ex avvocato di Berlusconi (l’uomo che a Roma risolveva i suoi problemi “con una borzata de soldi”, cit. Ariosto) ha dovuto pagare 17 milioni di euro ad Intesa SanPaolo, erede finanziario del gruppo Imi, che aveva contribuito a far perdere ingiustamente in aula. Una cifra enorme ma sicuramente irrisoria in confronto al rimborso record che era riuscito a scucire. Una punizione esemplare pari al pagamento di 34 miliardi di lire che all’epoca ricevette da Rovelli per il buon lavoro svolto. L’ex ministro della Difesa (che sfiorò addirittura il dicastero dellaGiustizia, il posto dove lo voleva Silvio Berlusconi nel ‘94) ha dovuto scucire la somma per evitare l’accusa di riciclaggio e chiudere la disputa processuale. Secondo l’accordo tra Previti e Intesa SanPaolo, infatti, l’istituto bancario, ricevuta la cifra, non potrà più rivolgersi al tribunale.

La “toga azzurra” è ora costretta a pagare per non incappare in spiacevoli e ulteriori condanne, conscio anche del fatto che, non essendo più parlamentare, non può usufruire dello scudo d’impunità di cui, per ultimo, ha potuto usufruire anche Cosentino. Se non sei Parlamentare ti scordi il rifiuto all’autorizzazione a procedere. Proprio come un cittadino normale. Nei giorni  delle dichiarazioni di Spatuzza e dei fratelli Graviano, insomma, continuano i problemi nella Sacra Famiglia d’Arcore.

via Giornalettismo

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