lunedì 16 novembre 2009

Disneyland e le tende

Dal blog di Anna Pacifica Colasacco, una donna che ha perso tutto nel terremoto del 6 aprile e che fa una grande attività di informazione direttamente dal territorio aquilano.


Bertolaso se ne va. In pensione. Annuncia di voler ritrovare se stesso, dopo il dispendio di energie speso nel terremoto aquilano che lo ha lasciato stanco e logorato. Esclude di entrare in politica: andrà a fare il medico in Africa. Con lui andrà via dalla nostra terra, il 31 dicembre, tutto l'apparato della protezione civile. Hanno piazzato il piano c.a.s.e., ciò che gli premeva. Hanno sperperato denaro pubblico, distrutto un territorio ed i suoi abitanti ed ora, acclamati, si ritirano. La patata bollente delle assegnazioni delle casine non pronte e non sufficienti la lasciano alle amministrazioni locali. E il guaio di una comunità frantumata e disgregata ai singoli. Son stati bravi, loro signori, ad inculcare negli individui il sentimento di riconoscenza e sottomissione. Colui che fa beneficienza non viene osteggiato. Si china il capo e si ringrazia. E tale atteggiamento è stato talmente diffuso e legittimato che persino gli ingegneri ed i progettisti,e i muratori, fino all'ultimo manovale, che lavorano alle c.a.s.e. o ai m.a.p, sostengono di essere i nostri benefattori e di sottoporsi per noi a turni massacranti. Dimenticano di dire, però, che vengono pagati profumatamente. Da tutti gli Italiani, Aquilani compresi.
Pina Lauria, Aquilana battagliera e beneficiaria di una c.a.s.a, mi riferiva che, in uno stabile di tre piani del famigerato progetto, insediamento di Bazzano,hanno provveduto a posizionare un ascensore interno ed uno esterno per ogni palazzina. Il secondo conduce ai pilastri antisismici, sotto i quali si ricoverano le auto, e allevia dal peso di dieci gradini, ma costringe ad un lungo tragitto a piedi, per uno stretto vialetto. Danaro pubblico: si sperpera, si sa, e si favoriscono appalti. Persino per le presine da cucina ed i sottopentola. A fronte dei fortunati 4.500 che vivono nelle casette disneyland, oggi vi voglio accennare della condizione degli studenti fuori sede. L'Aquila era una città universitaria, contava 27.000 iscritti. E ragazzi e professori costituivano la maggior risorsa economica di un territorio decisamente depresso. Gli studenti quest'anno sono scesi a 16.000. Ancora parecchi. Bravi questi ragazzi coraggiosi che amano la nostra città e non vogliono abbandonarla. Ma, ovvio, la protezione civile non poteva pensare a loro. Ed al danaro che portavano a questa città. L'economia non è affar loro. L'economia degli altri. Ora questi ragazzi sono ostaggio degli stessi pescecani che hanno triplicato, per noi e per loro,nella migliore delle ipotesi, i prezzi degli affitti. E quello che si trova non è sufficiente per tutti. Occorrono 10.000 posti letto. La casa dello studente, che verrà gestita dalla Curia, e di questo parleremo, ne ospiterà centoventi. Duecento sono alloggiati nei locali della Scuola Superiore Reiss Romoli. Gli altri? Guardate il video.


via Miss Kappa

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