Roma. Si tratta, per così dire, di un’emergenza legislativa: dopo che la Corte Costituzionale a inizio ottobre ha definito incostituzionale la legge sull’immunità emanata proprio per Silvio Berlusconi e l’ha annullata, i processi bloccati a carico del Presidente del Consiglio stanno per essere ripresi.
Il legale di Berlusconi, il deputato Nicolò Ghedini, dopo la decisione della Corte Costituzionale ha lavorato giorno e notte al progetto di un nuovo scudo giuridico protettivo per il suo assistito.
L’ingegnoso avvocato ha presentato diversi progetti contemporaneamente: una prima possibilità consisteva in un nuovo principio legislativo che avrebbe consentito al capo del governo di ignorare le citazioni in giudizio dei giudici per “legittimi impedimenti”. Ma questa proposta è sembrata subito, in maniera troppo palese, un’altra legge ad personam, dopo quella sull’immunità.
La seconda variante proposta da Ghedini riguardava l’accorciamento dei tempi della prescrizione. Anche in questo modo i processi a carico di Berlusconi sarebbero decaduti. Lo svantaggio di questa variante: prima di tutto i tempi della prescrizione (per salvare Berlusconi da un altro processo) erano già stati considerevolmente accorciati qualche anno fa. In secondo luogo l’ulteriore accorciamento dei termini avrebbe avuto gli effetti di un’amnistia, perchè non solo i processi di Berlusconi sarebbero stati prescritti, ma anche qualche altro migliaio.
I processi lunghi devono decadere
Berlusconi non aveva nemmeno fatto mistero del fatto che egli vedesse questa variante come soluzione ideale. Ma il Presidente della Camera Gianfranco Fini gli ha messo i bastoni tra le ruote.
Così Ghedini ha escogitato una terza possibilità, che in realtà porta all’incirca allo stesso risultato, ma che suona meglio. Con una nuova legge viene stabilita una durata massima di sei anni per i processi penali, se durano di più i processi vanno in prescrizione.
Particolarmente astuta questa variante: Ghedini ha potuto tirar fuori dal cassetto una vecchia proposta di legge della sinistra, che aveva come obiettivo qualcosa del genere. Si dovrebbero fornire così le stampelle alla giustizia estremamente inefficiente. Ovviamente questa volta non si tratta di introdurre una maggiore efficienza dell’apparato della giustizia, al contrario, ma si possono sempre salvare le apparenze. La legge dovrà essere presentata “nei prossimi giorni”.
In particolare i processi che preoccupano Berlusconi sono due: nel “caso Mediaset” viene accusato di frode fiscale. In occasione dell’acquisto di diritti televisivi americani attraverso l’impero televisivo di Berlusconi, i prezzi sarebbero stati gonfiati per risparmiare tasse e creare fondi neri. Nel secondo processo è imputato per corruzione di un testimone: Berlusconi avrebbe istigato il suo ex avvocato David Mills, con 600.000 dollari, a mentire in due altri processi dichiarando il falso a suo favore. Nel processo di secondo grado Mills è stato condannato, qualche giorno fa, a quattro anni e mezzo di reclusione.
via Frankfurter Rundschau
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venerdì 13 novembre 2009
Visti dall'estero: «Nuovo scudo protettivo per Berlusconi»
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