martedì 24 novembre 2009

Ronda condominiale

Ancora Milano, ancora razzismo, patetico ma cinicamente divertente, come riesce ad essere spesso la propaganda di questo governo imbecille. Non si era ancora spenta l’eco dell’operazione “Bianco Natale” che ora arrivano “Le ronde del vicinato”. La nuova operazione “sicurezza” invita i cittadini a tenere sotto controllo il territorio antistante la finestra di ciascuno, il proprio cortile, il proprio pianerottolo. Si consiglia al cittadino di affacciarsi quando un cane abbaia, segnalare le targhe delle auto sospette, non restare chiusi in casa quando suona un allarme. Quel che invece non è scritto, ma sott’inteso nel volantino di propaganda razziale, è che d’ora in poi si potrà attuare la delazione essendo premiati anziché puniti.



Avete un vicino indiano che d’estate vi riempia casa con l’olezzo di una cucina troppo speziata? Quello sotto casa vostra è arabo e tiene il volume della televisione troppo alto, quando canta il muezzin? Peggio, alla porta accanto alla vostra abita un rumeno? Chiamate con fiducia il nucleo cacciatori clandestini e inventatevi un problema, uno qualunque, e lo risolverete.

Avete presente l’Italia? È quel paese in cui quando muore ammazzata la signora del tredicesimo piano, di un condominio qualunque, i vicini intervistati di solito rispondono che no, non la conoscevano, che magari in dieci anni l’avranno incontrata sì e no due volte in ascensore, la signora che ora giace in una pozza di sangue, al massimo ti risponderanno con una domanda: “La signora che pisciava il cane tutte le sere alle sette?” L’Italia è quel paese in cui, quando tuo marito ti massacra di botte, ti chiedi perché proprio in quel momento la pettegola del terzo piano, che vive ogni momento della sua giornata alla finestra, proprio in quel mentre stia chiudendo tutte le imposte. L’Italia è il paese del senso civico al contrario; dell’omertà radicata da Palermo a Bolzano, dove vige la regola che per vivere a lungo sia necessario farsi i cazzi propri.

Milano però dice basta: "Questa è una zona sotto il controllo del vicinato" o "Attento, in questo quartiere c’è chi ti osserva ed è pronto a chiamare la polizia".

La Polizia è quell’ente che pare tornare attivo solo quando si tratta di pestare gli operai col manganello, perché per il resto è abbandonato dallo stato che a furia di tagliare bilanci, non consente nemmeno più il normale controllo del territorio. La Polizia è quella che per indagare deve lavorare gratis, o pagare le spese di tasca propria. La Polizia è ridotta così male che i poliziotti devono usare i “personal computer”, nel senso che i computer sono davvero personali. Me li figuro contenti come agnellini pasquali, ora che dovranno rispondere alle telefonate del cittadino che ha appena visto una macchina sospetta posteggiarsi sotto casa sua, o ha sentito il figlio della signora di sopra che rientra sbronzo alle quattro del mattino cantando il ritornello della canzone di Caparezza “Vieni a ballare in Puglia”, che anche Puglia a Milano, sembra sospetta.

Quindi l’ennesima trovata geniale dell’intellighenzia politica milanese potrebbe sembrare una minchiata. Invece no. Milano non è solo la città dell’infiltrazione razzista, è da sempre la città degli affari, e infatti la delazione sarà gratis solo per i cittadini che dimostreranno un riacquistato e snaturato senso civico. Per la politica anche questa è una questione d’affari, visto che in cambio, le amministrazioni che aderiranno al progetto, otterranno dal Pirellone un punteggio maggiore nell’assegnazione delle risorse sulla sicurezza. Che tra il 2003 e il 2008 sono state pari a ben 90 milioni di euro.

(Onde evitare … FORTUNATAMENTE molti cittadini di Milano pensano, come me, che questa sia l’ennesima minchiata.)

via R-ESISTENZA

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