mercoledì 25 novembre 2009

Nuovo pentito: “Berlusconi mandante delle stragi”


Pietro Romeo, ex soldato dei boss Filippo e Giuseppe Graviano, è un gigante che pesa più di un quintale. Il suo ruolo nei delitti di Cosa nostra era quello di torturare con ferocia e strangolare a mani nude. Tra le sue fauci sono morti Gaetano Buscemi dopo otto ore di interrogatorio e scioglimento nell’acido risparmiato “per permettere a mia moglie di venirmi a trovare sulla tomba” e un giovane di Villabate, fatto a pezzi e buttato giù per le scarpate dell’entroterra palermitano.
Dopo la condanna per la strage di Via Georgofili a Firenze, fra l’ergastolo e la collaborazione Pietro Romeo ha scelto quest’ultima. Da quando collabora con la giustizia Romeo ha fatto catturare latitanti e scoprire depositi di manette, corde, lacci, fil di ferro, guanti ma soprattutto quintali di esplosivo, in particolare T4 e Semtex, destinati nell’ambito della “trattativa” del 1993, a “Pisa che doveva ritrovarsi senza la torre“.
Ebbene, Pietro Romeo nell’interrogatorio del 30 settembre scorso, ai pm di Firenze Crini e Nicolosi ha detto che Berlusconi fu il mandante delle stragi di Roma, Firenze e Milano del ‘93. Confermando e rafforzando quando dichiarato da Gaspare Spatuzza.
Romeo, già interrogato nel giugno del ‘96, ha sostenuto di aver appreso del ruolo dell’attuale presidente del consiglio dei piduisti da un altro killer. Per queste dichiarazioni Berlusconi e Dell’Utri sono di nuovo indagati.
Ecco alcuni passaggi dell’udienza.
Pm chiede a Romeo: “Spatuzza vi ha fatto il nome di Berlusconi, cioè qual è il motivo, il movente suo per fare questi attentati? Ne avete parlato? Giuliano (altro componente del commando stragista ndr) glielo ha detto?” .
Romeo conferma e risponde: “Ricordo che Spatuzza rispose a Giuliano che il politico che diceva a Giuseppe Graviano di continuare a mettere le bombe era Berlusconi. Non si trattava di una battuta. Stavamo parlando di armi in quel momento e di altri argomenti seri. Giuliano chiese se il politico dietro alle stragi fosse Andreotti o Berlusconi e Spatuzza rispose Berlusconi. La motivazione stragista di Cosa Nostra era quella di far togliere il 41 bis. Non ho mai saputo quali motivazioni ci fossero nella parte politica. Noi eravamo esecutori. Giuseppe Graviano aveva fatto questi discorsi, che si doveva fare attentati con bombe, perché lo aveva detto un politico di farle. Il politico diceva di fare questi attentati a cose di valore storico artistico. Gaspare Spatuzza mi disse che era Giuseppe Graviano che andava a trovare il politico con il quale aveva i contatti“.
Insomma, per queste dichiarazioni Pietro Romeo sarà sentito anche dai magistrati delle Procure di Palermo e Caltanissetta, che indagano sulle stragi e sulla “trattativa”. Non è da escludere che possa apparire in aula anche al processo Dell’Utri, in una delle prossime udienze. Dopo Spatuzza.

via Daniele Martinelli

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