martedì 17 novembre 2009

Italia vista dall'estero: «Ordine di arresto per un’alta carica per rapporti con la Camorra»

El Paìs l'11 novembre ha scritto un pezzo su Cosentino. Nero su bianco, ecco i fatti.


Un giudice di Napoli ha emesso un ordine di arresto per Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia del governo di Silvio Berlusconi, deputato e coordinatore regionale del Popolo della Libertà (PDL) in Campania, per sospetto “concorso esterno in associazione mafiosa” con il sanguinario clan dei Casalesi. La Camera dei Deputati ha ricevuto ieri l’ordine di arresto e ora la maggioranza conservatrice deve dare l’autorizzazione affinché venga eseguito.
Cosentino (Casal di Principe, 1959) è il potente politico locale che aiutò Berlusconi a risolvere in pochi giorni la crisi dell’immondizia che nei primi mesi del 2008 sommerse Napoli e la sua regione. Il giudice sospetta che “dagli anni Novanta Cosentino abbia aiutato a rinforzare la cupola e le attività del gruppo camorrista diretto dalle famiglie Bidognetti e Schiavone”, come riportato nel capo d’accusa reso noto ieri.
Le accuse svelano il funzionamento di una “società” formata dal clan dei Casalesi con Cosentino. Quest’ultimo riceveva “l’appoggio elettorale” della Camorra, che gli permise diventare consigliere provinciale di Caserta nel 1990, consigliere regionale della Campania nel 1995 e deputato di Forza Italia nel 1996, fino ad assumere l’incarico di coordinatore regionale del PDL.
In cambio Cosentino avrebbe “garantito una relazione continua tra le imprese mafiose e le amministrazioni pubbliche e municipali”. Nell’accusa, il giudice fa riferimento alle pressioni che Cosentino avrebbe esercitato a favore di una impresa che operava nel settore dell’immondizia, affinché ottenesse una certificazione antimafia. Questa società che egli stesso controllava nell’ombra, permetteva il reinvestimento di denaro proveniente da attività illegali con fini elettorali.

Articolo di El Paìs tradotto da Italia dall'Estero

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