venerdì 13 novembre 2009

Italia dall'estero: “Un nuovo trucco per risolvere i problemi di Berlusconi con la giustizia”

Un disegno di legge per ridurre drasticamente la durata dei processi
La coalizione di governo italiana vuole introdurre una legge per ridurre la durata dei processi. Una legge che fa comodo a Berlusconi, dopo che la Corte Costituzionale ha annullato la sua immunità.
Dopo un incontro con il Presidente del Consiglio Berlusconi, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha annunciato martedì che la coalizione di governo intende sottoporre quanto prima al Parlamento un disegno di legge per limitare la durata dei processi a sei anni. Il capo del partito di opposizione L’Italia dei Valori, l’ex sostituto procuratore Antonio di Pietro, ha bollato il disegno come un tentativo anticostituzionale di risolvere i problemi del capo del Governo con la giustizia. Anna Finocchiaro, portavoce per le questioni giuridiche dei Democratici, il più grande raggruppamento dell’opposizione, si è limitata ad affermare che prima vorrebbe leggere la proposta di legge.

Sistema giuridico inefficiente
Fini ha giustificato il disegno di legge dicendo che l’Italia, paese in cui i processi durano spesso più di 10 anni, ha uno dei sistemi giuridici più inefficienti al mondo, fatto segnalato anche dall’Unione Europea. Secondo le informazioni attuali, la nuova legge dovrebbe riguardare anche i processi in corso e ancora fermi alla prima istanza; ciò significherebbe l’archiviazione dei procedimenti per corruzione di un testimone (caso Mills) e irregolarità fiscali e societarie (caso dei diritti televisivi di Mediaset) a carico del capo del Governo Berlusconi.
In breve, la nuova legge dovrebbe risolvere i problemi con la giustizia del Presidente del Consiglio, dopo che la Corte Costituzionale ha annullato un mese fa una legge voluta dalla coalizione di governo per sospendere i processi contro Berlusconi durante l’attuale periodo legislativo. Per risparmiare a Berlusconi ulteriori difficoltà giudiziarie, si era inizialmente pensato di ridurre di un quarto i tempi di prescrizione per reati non particolarmente gravi. In questo modo, secondo valutazioni provenienti dalla stessa area conservatrice, finirebbe archiviata oltre la metà dei processi penali.

Immunità parlamentare?
Negli ultimi mesi Fini ha sempre cercato di ritagliarsi un ruolo da uomo di Stato all’interno del partito di Berlusconi, il Popolo delle Libertà, e di presentarsi come l’alternativa rispettosa delle Istituzioni della Repubblica; ha anche criticato più volte uno stile di governo troppo “monarchico”. Allo stesso tempo però Fini ha anche detto, un paio di giorni fa, di voler aiutare sì Berlusconi, a patto che la legge affronti un problema di carattere generale. E martedì Fini si è espresso, a sorpresa, a favore della reintroduzione dell’immunità parlamentare, una norma abolita completamente all’inizio degli anni Novanta sulla scia dei processi di Mani Pulite, ma ancora in vigore in altri paesi.

via Neue Zürcher Zeitung

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