Ore 10.30 Via Urbana 137 a Roma. Cerchiamo il cinema Detour e arriviamo davanti alla “Bottega equo solidale” del quartiere Monti considerato da sempre crocevia di intellettuali della sinistra romana . Sulla porta troviamo Emanuele e Francesco : accolgono i partecipanti alla conferenza stampa come succede ai frequentatori di Facebook: sorriso e abbraccio spontaneo cercando contemporaneamente di collegare profili a quei volti sfocati “condivisi” tante volte in discussioni, link, note o in un semplice scambio di idee o di di emozioni. Tra poco si parlerà del NO BERLUSCONI DAY, destinato a passare alla storia come il primo evento italiano organizzato dal popolo della rete. Per molti di noi è come fare un salto indietro di 30 anni: una sala piccola, con tante facce giovani, la voglia di discutere, di scegliere, di contribuire a dare una svolta alla politica di questo Paese.
Comincia a parlare Massimo Malerba , portavoce del comitato organizzativo. Si capisce subito che ha più dimestichezza con la rete e che è quasi intimidito da quel microfono da tenere in mano anche se sa che è strumento indispensabile per far arrivare le parole di questa conferenza stampa al popolo di internet connesso sul sito del comitato promotore della manifestazione del 5 dicembre. Con fermezza precisa che dietro all'evento non ci sono mandanti politici. L'idea del No B.Day è nata il 9 ottobre scorso su Facebook: all'indomani della bocciatura da parte della Corte Costituzionale del lodo Alfano. Un gruppo di persone ha lanciato un appello per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio e subito è partito il tam tam mediatico che ha portato a fondare un sito e un comitato promotore del No B. Day. “Confermiamo che i partiti del centro sinistra ci stanno dando una mano per allestire la manifestazione – sottolinea Malerba- e lo stanno facendo senza chiedere nulla in cambio. Facciamo chiarezza: non abbiamo permesso fino ad oggi e non permetteremo che si intacchi il profilo autonomo della partecipazione”. Niente politici sul palco quindi?
La parola sarà data soprattutto ai cittadini e ad alcuni intellettuali che si faranno portavoce dei temi della manifestazione: diritto alla giustizia, alla legalità, all'informazione libera e plurale, al pieno diritto alla cittadinanza. Soprattutto si vuol difendere strenuamente i diritti costituzionali e le istituzioni. Onestà contro chi viola la legalità. Alla manifestazione hanno dato l'adesione Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Lidia Ravera, Furio Colombo, Ascanio Celestini, Francesca Fornari, Daniele Silvestri. E sul palco ci sarà anche un magistrato impegnato in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Secondo gli organizzatori ci sono state più di 300 mila adesioni sul web e sono stati confermati circa 400 pullman. Un segnale importante: la dimostrazione che è cambiato il modo di comunicare, di coinvolgere larghe fasce di popolazione su singole iniziative e che la rete può davvero colmare quella carenza di organizzazione che tutti i partiti lamentano. “Dovremmo riflettere su un dato” , sottolinea Emanuele Toscano: circa il 30% degli accessi alle nostre pagine Facebook deriva da ragazzi tra i 18 e i 24 anni. Sono persone che non hanno una coscienza politica definita, ma vogliono comunque esprimere il disagio che sentono vivendo nella nostra società. E in internet trovano il canale per farlo”. La manifestazione non avrà un unico teatro romano: iniziative analoghe si svolgeranno a Bari, Firenze, Milano, Napoli e in moltissime altre piazze italiane. Ma anche all'estero, Berlino, Barcellona, Madrid, Copenhagen, Amsterdam, Atene, Londra e Montreal. Un popolo in viola contro chi vìola la legalità e la Costituzione Italiana.
via Articolo21
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domenica 29 novembre 2009
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