domenica 8 novembre 2009

Santanché, che mi dice di Gesù Cristo?


"Maometto per noi era poligamo e pedofilo, perchè aveva nove mogli e l'ultima di nove anni": lo ha detto Daniela Santanchè, leader del movimento per l'Italia, nel corso del programma Domenica Cinque su Canale 5, durante un dibattito sulla decisione della Corte Europea di Strasburgo di vietare l'affissione del crocifisso nelle scuole.

Adottando lo stesso acuto punto di vista di questa stimata intellettuale, allora si potrebbe tranquillamente ipotizzare che:
  1. Gesù Cristo era gay, perché si circondava di soli uomini e perché chiamava Giovanni "l'apostolo che tanto amava";
  2. gli apostoli e i profeti erano grandi consumatori di stupefacenti, perché avevano le visioni;
  3. il crocefisso è un disgustoso simbolo di morte, da non mostrare con tanta disinvoltura;
  4. la Chiesa è sessista, perché non permette alle donne di diventare preti né papesse;
  5. Dio anche è gay, stavo pensando, perché amava Mosé, amava Isacco, amava Giacobbe, amava Giona, amava Gesù, ci ama tutti ma nessuno gli ha mai visto accanto una donna;
  6. Gesù è un vile, perché si fece mettere in croce senza dire "beh";
  7. la Madonna con qualcuno sarà pur andata...
...e via dicendo.
Mi è spiaciuto scrivere questi sette punti, perché io rispetto tutte le religioni e non intendo offenderne nessuna (men che meno quella cattolica); la mia intenzione è spiegare che la Santanché forse è troppo impegnata a sparare stronzate sull'Islam, sul burqa e sulle mille delicate questioni su cui non ha la minima competenza,  per rendersi conto che, se non si prende le dovute precauzioni con la simbologia di una religione, si rischia di andare incontro a facili interpretazioni errate e non rispettose.

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5 commenti:

mary ha detto...

se non lo avessi visto non ci avrei creduto.... inutile dire che il pregiudizio e l'ignoranza qui fanno da padroni.... consiglierei alla signora di studiare e riflettere prima di parlare e non fermarsi agli stereotipi che la civiltà occidentale ci propina ogni giorno contro il "diverso", in questo caso il musulmano. Inoltre contestualizzare il periodo in cui viveva Maometto è fondamentale per capire.... ma si sa, nel Belpaese si ragiona così, meno male che c'è la pizza e il mandolino....

Anonimo ha detto...

al peggio non c'è mai finein italia, afrci fare figure di merda ci pensano le ministre,,all'estero ci pensa il padrone, non c'è niente da fare, piu sono ignoranti piu spopolano in tv,veramente un bell'esempio,,

Anonimo ha detto...

come mai moderate i commenti e non la santanche?????

ROCK E...CONTORNI ha detto...

Comunque, a parte la scarsa conoscenza dell'argomento da parte della Santarché, alla quale avrebbe dovuto e dovrebbe ora rispondere qualcuno che effettivamente studi questi argomenti, non mi piace affatto che si risponda con questi 7 punti provocatori su argomenti così delicati. Non credi di offendere la sensibilità di chi non avrebbe mai offeso l'Islam, ma crede nella propria Cristianità? Il tema non è da battibecco cameratesco, è molto serio, non credo giusto rispondere ad ignoranza con questo sarcastico argomentare, che, a ben vedere, suscita tanta approvazione in chi non crede, ma usa gli stessi termini orrendi contro chi crede. Non è corretto mettere sullo stesso piano un "cristiano" vero con la Santarché, è questa non è la libertà di stampa a cui ambisco: cos'è libertà di offendere?

mala_tempora ha detto...

Io sono cristiano cattolico praticante, e non mi sono offeso nello scriverlo. Ho solo tentato di pensare che cosa ha provato una persona di fede musulmana quando ha sentito scoreggiare in quel modo la Santanché: il risultato come vedi è da rabbrividire.

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