Ma se nei confronti del cantautore emiliano non vi sarebbero state obiezioni, il nome di Guzzanti avrebbe trovato la contrarietà soprattutto di Sandro Assanelli, assessore ai servizi sociali. All’esponente ciellino si sarebbero uniti, nell’esprimere perplessità, anche l’assessore Rodolfo Faldini (istruzione e politiche giovanili) e la collega Cristina Niutta (personale e rapporti con Asm). La scelta di Guzzanti, invece, sarebbe stata difesa da Gianmarco Centinaio, vice sindaco e, in qualità di assessore alla cultura, promotore dell’iniziativa, e da Antonio Bobbio Pallavicini, assessore allo sport. Tra l’altro, la rassegna che debutterà con il concerto di Guccini vedrà il reimpiego del PalaRavizza come luogo di spettacoli ed eventi, dopo che la passata amministrazione aveva deciso che lo spazio di via Treves venisse riservato unicamente allo sport. Corrado Guzzanti non è certamente un artista ascrivibile al centrodestra, anche se nel suo repertorio, oltre all’imitazione del ministro Giulio Tremonti, vi è una esilarante parodia del leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro. Del caso si tornerà a discutere questa mattina, nel corso della tradizionale giunta politica del martedì, anche se il sindaco anticipa una posizione più coesa della sua giunta: «Ne discuteremo in giunta, anche se era già emerso un parziale chiarimento. La competenza su questo argomento è del settore cultura che ha lavorato tanto e bene perchè l’indirizzo politico che avevo dato era di riportare i concerti a Pavia, e i promoter ci dicono che per ritornare nel circuito degli spettacoli, all’inizio bisogna capire chi è disposto a tornare a Pavia; una “piazza” che da tempo non compare più nei calendari. Credo che la valutazione finale potrà essere se concedere o meno il patrocinio. Su questo aspetto ci potrà essere una discussione. Innanzi tutto, ben venga che arrivino nuovi spettacoli a Pavia. Da sindaco vorrei avere un ventaglio di offerte più ampio per scegliere. Poi, io cerco di essere sempre un po’ lontani da atteggiamenti censori, perchè le posizioni di chiusura eccessiva non sono produttive. E in fin dei conti molti dei comici che fanno satira sul nostro Presidente del consiglio sono nati proprio nelle sue televisioni. Quindi...».
"La Provincia pavese", 3 novembre 2009 via Circolo Pasolini
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1 commenti:
la novità di oggi invece è censura?
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