mercoledì 4 novembre 2009

Situazioni suine, da Paese crocifisso


Un bidello di Prato che ha caricato una prostituta nigeriana sulla sua “fiammante” Fiat Punto del 2002 se l’è vista confiscare. L’assessore cittadino Milone dice che il ricavato sarà devoluto a una non meglio precisata iniziativa sociale.
Il cavaliere dello stalliere Vittorio Mangano Silvio Berlusconi, ha pagato la D’Addario ha pagato Mills tramite l’armatore Attanasio per mentire ai processi, ha pagato la Guardia di Finanza per ammorbidire i controlli fiscali alle sue aziende televisive, ha pagato tramite Previti il giudice Metta per scipparsi la Mondadori, si è fatto congelare la multa da 750 milioni di euro dopo aver fatto intimidire il giudice Mesiano, ma nessuno gli ha ancora confiscato niente. Nemmeno le scarpe col tacco.

Le ronde di Maroni fanno acqua dappertutto. Non esistono, e là dove si cimentano a scimmiottare controlli non producono risultati. A Genova sono naufragate assieme ai City Angels locali, rimasti solo in tre, quindi in procinto di dimettersi.
Molto più rilassante passare una serata con i colleghi di Milano assieme a Paolo Berlusconi “ospite d’onore” alla “Cena con l’imprenditore” al Circolo della stampa il prossimo 18 novembre. Sai che onore un imprenditore che ha patteggiato un anno e nove mesi di galera pagando la somnetta di 49 milioni di euro per la discarica di Cerro Maggiore, dopo essere stato indagato per falso in bilancio, truffa e corruzione!

Suo fratello cavaliere del pluriomicida Vittorio Mangano, è quello del conflitto di interessi che intima agli industriali di non investire pubblicità sui “giornali di sinistra”. E’ il regista del progetto Raiset “di tutto, su una sola piattaforma televisiva digitale“. E’ il corruttore che non si dimette dalla presidenza del Consiglio per non finire in galera. E’ colui che ha nominato ministro tal La Russa che ha dato del pedofilo a un contestatore durante il Columbus day. Colui che fa l’altezzoso con tal Brunetta, che manda a morì ammazzata la sinistra morta già da un pezzo. Colui che ha nominato ministro tal Scajola, che ha dato dello stronzo a un operaio napoletano che lo contestava.

Scajola, regista del volo Roma-Albenga, a due passi da Alassio in odore di crac, in cui il sindaco berlusconiano Marco Melgrati, condannato in primo grado a nove mesi per vari reati urbanistici e indagato di nuovo per abuso d’ufficio e abuso edilizio, è il papabile futuro assessore regionale ligure se in marzo vincesse il Pdl.
Pdl che governa anche a Milano con Letizia Moratti Brichetto. La sua giunta in due anni ha buttato nel cesso 150 mila euro di studio di fattibilità per trasformare Milano in una città connessa ad Internet senza fili. Ma oggi, nel 2009, a Milano non funziona più nemmeno la connessione sperimentale all’Arco della pace. “Ritardi, incuria e scarsa sensibilità” si leggeva domenica sui giornali (ma in fondo!!) a tal proposito.

Scandali, ruberie, tangenti, inchieste, indagini, truffe, bugie, prese per i fondelli, frasi fatte, prostitute, immagine e tanta ingiustizia. E’ questa l’Italia dei mille spunti che a me suscitano imbarazzo già a partire dalla scelta.
Oggi, come ieri e l’altro ieri, ce ne sarebbero stati a decine di argomenti da sbattere in prima pagina. Invece le testate di regime si sono fasciate la testa per l’influenza del virus A e dei suoi 17 morti. Meno delle vittime fisiologiche che ogni anno si contano all’avvento di ogni comune influenza.

Siamo un paese impazzito governato da una pandemia di media che stordiscono il gregge coi virus delle bugie e delle non notizie. A colpi di crocifisso sui Maroni. Che dolore per quel bidello di Prato.

via Daniele Martinelli

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